Non so se ho già parlato in altri post di mia nonna. Se anche l'ho fatto, ne riparlerò. Mia nonna è una donnina esile, con le rughe di chi ha vissuto una vita intera dando sempre quello che aveva nel cuore. Mia nonna mi ha cresciuta. Ricordo le giornate a casa sua: la cucina era piccola e piena di odori. Mi insegnava a fare le orecchiette, in quella cucina, e le altre ricette del nostro paese. E mentre lo faceva raccontava storie di quando era giovane. Dall'altra stanza si sentiva la voce di nonno Pasquale, che ora non c'è più. Mio nonno aiutava molto in cucina: me lo ricordo a pasticciare quando c'era da fare la "pupa" o altri dolci. Gran parte dei miei ricordi di bimba, insomma, ruotano intorno a una cucina. Per questo motivo ho voluto rendere onore ai miei nonni partecipando a "Liberiamo una ricetta" con un piatto forte della nostra famiglia. In dialetto li chiamiamo cavzun. In italiano ravioli. Ecco a voi i ravioli alla cannella di nonna Mina, mirabile fusione di sapori arabi tramandati nel corso dei secoli.
Per questa ricetta vi occorrono:Per il ripieno:
-un tuorlo
-due cucchiaini di cannella
-un cucchiaino di menta secca
-500 gr di ricotta di pecora
-due cucchiai di zucchero
Per la sfoglia:
-400 gr di farina
-acqua tiepida
-un pizzico di sale
-un tuorlo
Preparate l'impasto per la sfoglia mescolando la farina con il tuorlo, il sale e l'acqua tiepida e tiratela sottile. Preparate il ripieno mescolando in una ciotola la ricotta, il tuorlo, la cannella, la menta e lo zucchero. Adagiate il ripieno sulla sfoglia, ripiegatela su se stessa e ritagliate i ravioli con una rondella. Cuocete in acqua bollente salata finché vengono a galla e condite con il ragù o un semplice sugo. Il sapore agrodolce di questa ricetta vi avvolgerà e vi trasporterà in tempi lontani, fatti di terra e amore, con note di antichi giardini arabi.
Un grazie a nonna Mina e buon appetito!!!
"Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia.Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web."